Mercoledì 14 Maggio 2014, Luciano Niero ha presentato in Aula Magna, la seconda puntata dei suoi “Appunti di Botanica”:
eccone la sintesi.

 

 

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Il Partenone
ed il rettangolo aureo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Luciano Niero

 

Appunti di Botanica:
2. La bellezza e i fiori

 

LA BELLEZZA

Da sempre l’uomo ha cercato di produrre e di attorniarsi di “bellezza” perché in essa si sente spiritualmente bene.
Già nell’antica Grecia per bellezza (Kalòs) si intendeva soprattutto la bellezza fisica, del corpo, della forma, rappresentata dalle statue, dai templi, dalle proporzioni ideali, come la “sezione aurea” o rettangolo aureo utilizzata da Fidia nella facciata e nella pianta del Partenone (4° sec. a.C.).
La proporzione ideale è rappresentata dal rapporto 1,61.. fra i due lati del cosiddetto “rettangolo aureo”, ed era anticamente ritenuta il canone della bellezza e dell’armonia.

Con Platone (427–347 a.C.) la bellezza è legata ancora a quella del corpo ed è insieme “bellezza dello spirito” e anche “virtù”.
Marco Vitruvio Pollione (lat. Marcus Vitruvius Pollio; 80 a.C. – 15 a.C.), architetto e scrittore romano, studiò le proporzioni ideali del corpo umano.
Leonardo da Vinci, poi, arricchì l’intuizione vitruviana arrivando a un modello proporzionale che rappresenta il più alto segno dell’armonia divina, e vuole dimostrare come il corpo umano possa essere armoniosamente inscritto nelle due figure “perfette” del cerchio e del quadrato.
L’Uomo vitruviano è un disegno a matita e inchiostro su carta (34x24 cm) di Leonardo, databile al 1490 circa e conservato nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell’Accademia di Venezia.
La bellezza dell’animo a differenza della bellezza fisica, non permanente e quindi illusoria, non ha età e nasce dalla cultura, dal fascino, dalla naturalezza e dall’equilibrio interiore.
Nelle piante e soprattutto nei fiori, vi è la fragile bellezza della natura dovuta alla forma, ai colori e ai profumi, e viene da sempre accomunata alla bellezza dei corpi, particolarmente i femminili, dai pittori e dai poeti.

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Leonardo: L’uomo vitruviano

 

I FIORI

Vi sono due tipi principali di piante:
le Angiosperme (seme con involucro), contenuto in un frutto e comprende tutte le piante con i fiori,
le Gimnosperme (dal seme nudo) senza il fiore, ad esempio le Conifere e le Cicadine (le palme).
Il Fiore è quindi un organo delle Angiosperme il quale è formato dal calice e dalla corolla.
Il calice in genere è formato da una serie di sepali generalmente verdi che proteggono la gemma prima che il fiore sbocci.
All’interno del calice è inserita la corolla, la quale contiene l’apparato riproduttore della pianta (androcèo e ginecèo); essa è formata da una serie di petali che hanno la funzione di attirare gli insetti impollinatori; per questo motivo hanno spesso colori sgargianti e sono dotati di ghiandole che secernono nettare e altre sostanze zuccherine.
La corolla a seconda della forma può essere:

I petali sono le foglie della corolla, diversamente colorati a tinte quasi sempre vivaci.

L’androcèo è la parte maschile del fiore (gr. andro = maschio) costituito da:

Il ginecèo è la parte fertile femminile (gr. gynè = femmina) composta dal pistillo, suddiviso a sua volta in tre parti:

 

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Nelle piante impollinate dal vento lo stigma ha spesso forma allungata, piumosa e sporgente dal fiore (per facilitare la cattura del polline disperso nell’aria).
Le piante impollinate da insetti hanno al contrario, stigmi a bottoncino o a coppa rivestiti di sostanze zuccherine e vischiose che fungono da collante nei confronti del polline.
Normalmente le piante hanno fiori perfetti o ermafroditi, aventi sia l’androcèo che il ginecèo e di norma la fecondazione avviene per impollinazione incrociata la quale favorisce la comparsa di nuove combinazioni genetiche che incrementano la biodiversità, ma può avvenire anche per autoimpollinazione.